25/06/2009
Ravenna, gli agricoltori chiedono i piani di abbattimento.
Agricoltura in serie difficoltà nella campagna ravennate. Oltre ai “soliti” problemi che affliggono il comparto, i prezzi troppo bassi e le difficoltà climatiche, si aggiungono i danni provocati da storni, gazze, ghiandaie e piccioni, particolarmente dannosi per la campagna della stagione estiva e la raccolta della frutta, oltre ai cinghiali ed i caprioli, che dalla collina stanno scendendo verso i centri abitati causando danni sempre maggiori alle piante da frutto ed alle colture intensive. Il problema, già presente da tempo, è ultimamente diventato più grave perché, nonostante le continue richieste dal comparto, nulla è stato fatto. Cosa chiedono gli agricoltori? Non risarcimenti in denaro, spesso insufficienti ed erogati con grandi ritardi, ma piani di abbattimento rapidi e coerenti. “Si erano tenuti diversi incontri per discutere di questi piani – ha affermato un agricoltore ravennate – ma sembra che adesso sia saltato tutto. Non vorremmo essere, ancora una volta, noi agricoltori a subire i diktat degli ambientalisti – prosegue l’agricoltore – i quali, come sempre, vogliono decidere per tutti, non considerando i danni che la selvaggina può provocare alla nostra attività”. Un danno che grava sulle spalle dei cittadini, dal momento che una parte va comunque risarcita. In Sicilia la situazione non è gran che differente: la Regione, infatti, spende annualmente circa 500 mila euro per risarcire i danni agli agricoltori. Sarebbe auspicabile, invece, che si effettuassero dei prelievi mirati di selvaggina dalle zone sovrapopolate, da utilizzare poi per l'immissione nelle zone che necessitano, invece, di essere ripopolate. Per i corvidi,inoltre, in Sicilia sarebbero necessari dei piani di abbattimento che avrebbero come risultato ulteriore un aumento della popolazione di alcune specie di selvaggina. Si tratterebbe di una scelta logica ed economica, dal momento che si ridurrebbero i risarcimenti danni per gli agricoltori e si eviterebbe l'acquisto di selvaggina da ripopolamento.